La semplificazione è la scorciatoia nella comunicazione moderna.
Per essere efficace devi sintetizzare un concetto, un’immagine, una storia.
Che sia un tweet da 140 caratteri o una battuta televisiva ad effetto, la logica è sempre la stessa: creare immagini efficaci, facilmente associabili ad altri contesti noti a tutti per ottenere in cambio solidarietà, compassione, empatia.
Nei tempi passati erano gli aforismi, concetti densi riassunti in poche righe.
Quelli di Oscar Wilde erano di alto livello, come quelli filosofici di Nietzsche.
Nella TV gli slogan devono essere sintetici e memorizzabili, la politica ha mutuato dal marketing alcune regole.
Con la TV, il botta e risposta deve essere efficace, Andreotti aveva il dono della sintesi e della battuta. Ha governato per decenni, ombra nera dell’Italia.
Salvini ne faceva (ormai se ne può parlare al passato) un uso più goffo, i suoi erano slogan semplici che arrivavano alla pancia: “prima gli italiani”, da declinare con “prima i…” aggiungete pure la vostra regione o la vostra città. È stato il format andato in onda negli anni precedenti.
La guerra delle semplificazioni viene utilizzata anche per creare empatia e dunque aiuti.
Zelens'kyj utilizza questa tecnica in continuazione con gli stati “alleati”, cui si rivolge di volta in volta, cercando il gancio con le similitudini storiche per creare empatia.
La semplificazione non è piaciuta al popolo ebraico, che non ha gradito il paragone della situazione in Ucraina con l’olocausto del secolo scorso.
Se Zelens'kyj andasse a parlare con il palestinesi dovrebbe empaticamente associare la Russia allo stato ebraico e dire di essere nella stessa situazione. Ma non lo farà, si rivolge all’occidente.
Una gaffe simile l’ha commessa il premier britannico Jhonson, che ha paragonato la guerra in Ucraina alla Brexit.
È stato accusato per due motivi: la prima è che l’Ucraina vuole entrare nell’UE, la seconda è che non può paragonare un referendum alle bombe che stanno subendo gli ucraini.
Mellus chi fessit abarrau citiu.
Incredibilmente il regime (è esagerato dire totalitario?) di Putin applica solo una multa alla giornalista dissidente.
Non sarà stato tutto concordato, ma probabilmente Putin ha abilmente usato la mano leggera per mostrarsi magnanimo internamente ed esternamente: è la guerra sul piano della comunicazione, altrettanto importante di quella che viene fatta con le bombe: apparire i buoni della storia!
Le repubbliche del Donbass sono simili alla situazione dell’Irlanda del nord?
La foga della disputa facebookinana fa dimenticare che l’Irlanda del nord fa parte del Regno Unito ed è sotto la monarchia; oltretutto di mezzo c’è pure il mare e l’Irlanda è un’isola a sé stante. Affermare qualcosa di così preciso, a fronte di una situazione caotica e mutevole come questa pare azzardato.
Oltretutto non esiste ancora una costituzione delle repubbliche del Donbass, non sappiamo se effettivamente saranno indipendenti (ma sotto l’egida russa) o se saranno direttamente annesse.
Anche in questo secondo caso, se la maggioranza del popolo del Donbass volesse annettersi alla Russia, perché non potrebbe farlo?
È una domanda aperta che non contiene risposte insite.
Intanto la morte di Yvan Colonna scuote la Francia, dopo la Corsica anche in Bretagna riemergono le aspirazioni indipendentiste.
De sa “prenta sarda” (dalla stampa sarda)
Dopo Mario Guerrini, è il tempo di Bepi Anziani che dall’Unione Sarda bacchetta gli indipendentisti sardi, che dovrebbero, secondo lui, essere più “autonomisti” e meno “separatisti”.
Allora perché appellarsi agli indipendentisti?
Poteva appellarsi agli autonomisti.
Ah già quelli sono i partiti italiani che ci sgovernano alternativamente, comandati in questo momento dagli autonomisti del Psd’Az e che hanno portato basi, industria inquinante, e tutti gli altri modelli fallimentari importati autonomamente.
Cicitu Masala chiamava i giornalisti pagati da Rovelli dei “pisciatinteris”, cioè “pisciainchiostro”.
RWM, 9 imputati a processo per l’ampliamento dell’impianto, dall’Unione Sarda
Dalla Nuova, la Sardegna perde oltre 20 mila abitanti, Sassari sta peggio di tutti: lo spopolamento non riguarda solo l’interno e solo i paesi
Dalla Nuova, 2021 anno nero per il commercio, persi 700 posti.
Non a caso è stato l’anno boom di AmazonCagliaripad si esalta per l’accordo Enel- SiderAlloys Italia per l’impianto fotovoltaico. Sarebbe auspicabile che a gestire la transizione energetica verde siano le comunità, non le mafie o i grandi speculatori.
La partita si gioca sull’energia, la guerra e la speculazione internazionale stanno facendo cadere i tabù e l’accelerazione impressa su questo punto devasterà la Sardegna, La-Grande-Batteria-Italiana.
In questo contesto la regione dorme, da Sardinia postAncora una notizia di malaffare nella politica sarditaliana, da Castedduonline
Natzionale Sarda de bòcia
A breve inizieranno gli Europei a Nizza organizzati da Confederation of Independent Football Associations “è una grande occasione di promozione della Sardegna nel mondo”.
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Meme della settimana
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