Nuova infornata di servitù coloniali in Sardegna
[Rassegna stampa coloniale sarda 09 aprile 2022]
Gli aspetti mediatici intorno alle vicende della Corsica sono tanti, ma due in particolare sono degni di nota per capire alcuni rapporti di forza o alcune mentalità dei sardi stessi.
Da un lato alcuni giornalisti vantano l’indipendentismo corso, come forte e autorevole, non come quelli sardi, inutili se non dannosi.
Ne ha parlato Mario Guerrini, poi è stata la volta di Anziani, ora è la volta del Giardiniere.
Però ad aspettare una presa di posizione a favore dell’indipendenza della Sardegna, da parte degli stessi giornalisti, c’è da rimanere delusi: le conclusioni degli stessi terminano con una classica frase pronta all’uso: “dobbiamo imparare ad utilizzare meglio l’autonomia”.
Frase fatta, insipida e decotta. L'autonomia non cita minimamente la sovranità del popolo sardo, che appartiene al governo italiano e che dispone del territorio come gli pare e piace.
Il governo dell’ultimo e più feroce colonizzatore dei sardi, l’unico che sia riuscito a cancellare la lingua dell’isola, si prepara a radere al suolo l’ambiente sardo.
In barba alle prerogative sarde sull’ambiente, per decreto, impone una colata di servitù sul nostro territorio tale da far impallidire il Piano di Rinascita Petrolifera delle imprese milanesi prendi i soldi e scappa.
Per chiarirci, la transizione energetica va fatta, ma:
Devono decidere i sardi del loro territorio
Devono decidere i sardi della loro economia
La rivolta in Corsica ha ottenuto la promessa elettorale (buona per far placare la protesta) da parte di Macron della concessione dell'autonomia, ma un punto salta agli occhi e contiene una lezione importante e pericolosa:
1- se proponi ti ignoro,
2- se manifesti pacificamente minimizzo,
3- se ti comporti in maniera violenta e incontrollata ti concedo quello che chiedevi prima democraticamente per cui non ti ascoltavo.
Le conclusioni potrebbero essere drammatiche, come diceva Bennato, per smuovere la gente non bastano i discorsi, ci vogliono le bombe.
È dunque questa la misura dei rapporti politici tra popoli oppressi e i vecchi stati europei?
Non è il tempo e il luogo giusto, non in Sardegna.
Ma una sveglia serve comunque, il sonno dei sardi genera nuove servitù.
Interessi giganteschi si stanno muovendo intorno ad Armi & Energia, speculatori e avvoltoi si fregano le mani pasciute e sudate.
De sa “prenta sarda” (dalla stampa sarda)
Parco eolico 1, dall'Unione Sarda
L'elettrodotto sottomarino Sardegna-Sicilia
Lo scontro tra governo italiano e governo sardo è comunque destinato ad essere vinto da noi isolani. Non cambia il parere sul tentativo del governo italico.
Solinas chiede uno status ad hoc specifico per le isole: da un lato rivendica autonomia sul territorio (bene), dall'altro continua sulla scia dell’insularità a legarsi a doppio filo all'italia
Solinas sempre alle prese con il rimpasto
280 milioni in arrivo per la sanità Sarda.
Il miliardo della sanità sarda non speso diventa caso politico.
Sinnai, bimbi ucraini accolti in stanze luride.
Volotea e Ita si dividono i voli aerei da Cagliari e Olbia.
Voli aerei, eolico, aria condizionata…
“Pace o aria condizionata”, il nuovo dilemma italico, si può spiegare con questo retro-pensiero: “se volete la pace, dobbiamo fare l'embargo, non compriamo più gas dalla russia, così prendiamo per fame Putin, ma avremo poca energia e più cara, per cui dovremmo razionare l'energia, e rinunciare ai beni superflui, come, ad esempio l'aria condizionata.
Lo schema, senza il collegamento di mezzo, è oggetto di Meme e battute, l'ipersemplificazione però è riuscita.
Mi ha ricordato lo sproposito sui bulloni di Fantola di qualche anno fa, ma fatto meglio.
Il falso trade-off, “pace vs aria condizionata” potrebbe essere semplicemente sostituito da quest'altro: “meno tasse su benzina e bollette, più tasse sulle armi”.
Invece Draghi ha esentato l'Iva per le armi.
In pratica il rialzo dell'energia dei condizionatori pagherà il mancato introito dell'Iva sulle armi.
Facile prevedere che in nome della pace non sarà l'ultimo rospo da digerire.
Fessi e contenti.
Meme della settimana
“Le notizie sono ciò che qualcuno non vuole che tu stampi. Tutto il resto è pubblicità”